Descrizione
DA DOVE VIENE
Attualmente le zone di produzione più importanti sono nell’Europa centrale (Germania, Olanda, Belgio), ma da non sottovalutare anche la produzione nazionale (al centro e al Nord Italia, soprattutto).
LE VARIETÀ
Il Topinambur ha una forma irregolare e nodosa, all’apparenza simile allo zenzero o a una patata bitorzoluta, di questo tubero ne esistono due varietà: il topinambur bordeaux, che si trova da ottobre ad aprile, e il topinambur bianco, presente sul mercato da fine agosto.
COME SI MANGIA
Non è indispensabile pelare la buccia, che è edibile, ma se si decide di farlo, il consiglio è di indossare dei guanti perché annerisce le mani.
È possibile mangiarlo anche crudo, tagliato a pezzetti o grattugiato e aggiunto in insalate, se invece lo si consuma cotto può essere bollito al vapore, fritto, al forno o saltato in padella.
Oltre che come contorno può essere un’ottima base per una vellutata oppure un tocco di classe per insaporire minestre e primi piatti in genere.
PERCHÈ FA BENE
Il topinambur non contiene amidi ma inulina, una fibra vegetale a basso contenuto glicemico quindi sia per chi soffre di glicemia alta o di diabete o per chi sta cercando di tenere sotto controllo il proprio peso.
Favorisce la digestione e ne regolarizza la funzionalità.
Il Topinambur inoltre è ricchissimo di potassio (più della celeberrima banana)
È sconsigliato il consumo ai bambini sotto i 3 anni in quanto potrebbe non rivelarsi del tutto digeribile.
COME CONSERVARLO
È un prodotto piuttosto delicato al contrario di altri tuberi come la patata.
Si conserva in frigorifero per circa tre giorni, se ben avvolto in un sacchetto di plastica, fino a una settimana.
Nota: I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.